Diario al tempo del coronavirus/ Milano

redazione

Diario al tempo del coronavirus/ Milano

La bacheca delle mille carezze

 

Una bacheca virtuale e allo stesso tempo vera. Sentimenti, messaggi, testimonianze e preghiere di singoli e gruppi di Ac al tempo del coronavirus. È quanto sta facendo l’Azione cattolica di Milano attraverso il suo sito web azionecattolicamilano.it, completamente dedicato a dare più informazioni possibili su quello che si sta facendo per fronteggiare al meglio questa emergenza sanitaria.

Chiara scrive come «il risveglio stamattina è stato difficile. La lontananza fisica dagli altri, indispensabile per il bene di tutti, è come se togliesse ossigeno alla nostra quotidianità. Ecco allora che una telefonata, un messaggio, una preghiera ridanno forza per affrontare la lontananza dalle persone care, ci fanno sentire gli uni accanto agli altri, ci fanno cogliere fino in fondo il valore della solidarietà e la bellezza della fraternità». Mentre Carla fa sapere che «in questo periodo ho riscoperto la condivisione fraterna della preghiera, anche a distanza. Una mia cara amica mi ha regalato e invitato a leggere lo stesso libro che anche lei sta meditando in questo periodo di quaresima. Il libro è Elogio alla sete  di don José Tolentino de Mendonça (ora cardinale, ndr). Così abbiamo pensato di condividere ogni sera su whatsapp una frase che abbiamo meditato o che ci ha colpito particolarmente. Tutte le sere è una gioia leggere quello che l’altra scrive, e nella sensibilità sempre diversa, sentirci in comunione nella preghiera».

Elena guarda a i bambini. «In questo momento “sospeso” della mia vita, mi viene spesso in mente un’unica immagine…la mia quotidianità con i bambini! È questo quello che mi manca di più: lo stare con…, il vivere emozioni ed esperienze sempre nuove, il sorprendermi ogni giorno delle ricchezze che mi circondano… lo scoprire in ogni sguardo, ogni sorriso, ogni parola, ogni traguardo raggiunto e non, la bellezza della relazione educativa».

Il gruppo Adulti di Sovico rilancia il tam tam dei whatsapp: «”Ciao Come state? Bene! Allora alle 21 virtualmente insieme per il Rosario? Ok! Vi segnalo che potete scaricare gratuitamente la seguente testata giornalistica …Bello avere un giornalista tra di noi! Scusate, al mio reparto servirebbero mascherine facciali, tipo chirurgiche … Manu, ti pensiamo. Tu sei in prima linea … Avete visto sul sito di Ac? Io vi mando questo disegno del mio bimbo… Grazie per la vicinanza”. Sono questi i messaggi che ogni mattina troviamo nel nostro cellulare, gruppo whatsapp “Ac Adulti”, realtà nata all’inizio dell’anno per rendere più agile il passaggio di comunicazioni e avvisi e ora strumento prezioso per continuare la nostra vita associativa, dandoci la possibilità di portare avanti l’itinerario, su cui ci prepariamo e di cui discutiamo virtualmente, offrendoci l’opportunità di sentirci vicini, di condividere preoccupazioni, piccoli e grandi problemi concreti, le esperienze lavorative, le fatiche familiari, ma anche la solitudine che diventa tempo di preghiera e spazio di ascolto, dono prezioso delle nostre nonne associative, le più attive nel nostro spazio social. E così le generazioni si incontrano e si sostengono e la vita di Ac continua!».

Conclude Federico: «Condividere il mio “Coronavirus Day” non è facile, ogni mattina mi sveglio alle sette , vado a lavorare, con la speranza di ritornare a casa sano siccome lavoro in un’azienda con altre trenta persone. Ognuno di noi è stato chiamato ad aiutare l’Italia in questo momento delicato, quando mi alzo al mattino mi chiedo se il mio contributo serve o meno, se vale la pena andare a lavorare, oppure stare a casa, ma so che ogni mattina prendo la decisione corretta, facendo il mio dovere come qualsiasi altra persona. Lo slogan “Andrà tutto bene”, mi dà speranza. Andrà tutto bene; ho piena fiducia nelle persone, sono convinto che ognuno di noi sta facendo grandi sacrifici, non solamente per il proprio bene ma anche per gli altri. Andrà tutto bene; abbiamo i nostri “supereroi”, i nostri medici, guerrieri silenziosi che rischiano in prima persona per salvarci, un semplice grazie non sarà mai abbastanza per quello che stanno facendo per noi. Andrà tutto bene; quando usciremo da questo gran casino sono sicuro che apprezzeremo le cose semplici della vita senza dare più nulla per scontato.

Tante altre info e iniziative si leggono sulla pagina web dell'associazione diocesana. Ad esempio il gruppo pedagogico ha deciso di mettere in circolo le proprie competenze e passioni per offrire in maniera molto semplice e fruibile alcuni percorsi di riflessione attraverso il cinema. «La visione in famiglia di diverse pellicole selezionate, possono aiutare a scoprire e coltivare alcuni aspetti della propria interiorità e spiritualità sia degli adulti che dei ragazzi e soprattutto riscoprire spunti importanti di educazione alla fede».

L’Azione cattolica ambrosiana ricorda inoltre che lunedì 30 marzo ci sarà di nuovo la maratona di preghiera, un flusso continuo di preghiera destinata in particolare a chi, in questo momento, soffre perché toccato in prima persona dall’emergenza sanitaria: per chi è malato, per chi ha perso i propri cari, per chi ha familiari ed amici ricoverati in ospedale, per chi ci ha lasciato. Avrà inizio alle 7 di mattina e si concluderà alle ore 24.