LUNA / Inseparabile amica, con il naso all'insù

Paolo Reineri

SEGNOWEBESTATE2019 / domenica 21 luglio / LUNA

 

INSEPARABILE AMICA, CON IL NASO ALL'INSU'

 

Il finestrino di un treno, il balcone di casa, il parabrezza dell’auto, la terrazza di un locale, l’oblò dell’Apollo 11, il telescopio in giardino o la finestra aperta di fianco al divano… tutti punti di vista differenti, ma con un unico e identico oggetto di osservazione in una sera d’estate: la Luna.

Se alzi il naso a Roma, a Nuova Delhi, a Lima, a Sidney o a New York di fronte troverai sempre lo stesso spettacolo, la stessa Luna. Vite diverse, giornate di lavoro o di vacanza, emozioni agli antipodi, compagnie opposte, attese variegate, ma lei sempre lì a osservare tutto, cambiando ogni giorno un pochino la faccia che ci mostra. 

Per secoli e secoli ispirazione di poeti, pittori, romanzieri, cineasti, sognatori e persone comuni, è entrata nel nostro linguaggio quotidiano, ha convinto molti che può influenzare la nostra vita, ha stregato scienziati e ingegneri che per decenni si sono sfidati nel tentativo di conquistarla.

La corsa allo spazio ha avuto nella Luna uno dei suoi massimi acuti. 50 anni fa, tanti sulla Terra hanno trattenuto il fiato quando il Saturn V è partito dal complesso di lancio 39 della Nasa in direzione del nostro satellite naturale. E ancora di più hanno atteso trepidanti di sapere che l’Aquila aveva toccato il suolo lunare. Emblematico esempio di questa attesa è stata la gara tra Tito Stagno e Ruggero Orlando nel dare per primi la notizia dell’allunaggio durante l’interminabile diretta Rai del luglio 1969.

Il mondo cambiava, l’uomo superava un altro limite, la tecnologia faceva passi da gigante, ma la Luna rimaneva sempre la stessa, là fissa in cielo. Con qualche orma di uomo in più sulla sua superficie e un po’ di oggetti lasciati a imperitura memoria di quel grande passo compiuto dall’umanità. E forse più significativa di tutte fu la targa lasciata da Armstrong e Aldrin: «Siamo venuti in pace per tutta l’umanità». Almeno lassù la pace era possibile!

Non sappiamo se le promesse di ritornare ancora una volta a 380.000 km dal nostro pianeta si avvereranno e se ci saranno altri umani ad allungare la lista dei dodici astronauti che hanno camminato sulla Luna, ma di certo ci incanteremo ancora tante volte a guardarla e a sognare un po’ con il naso all’insù.

Tutti vogliono la Luna, soprattutto quella piena di questo luglio 2019.

* insegnante di lettere nella scuola secondaria di primo grado e autore di saggi, ha appena dato alle stampe per Ave Tutti vogliono la luna