Assegno unico per figlio, che sia un inizio
L'Italia è (quasi) arrivata dove la maggior parte dell'Europa è arrivata, dal punto di vista fiscale, da anni, anzi da decenni: considerare un figlio come un bene per tutti, quindi incoraggiare le nascite e sostenere economicamente la crescita dei minori.
"Quasi", perché la legge-delega approvata definitivamente al Senato è ancora e soltanto una cornice. Serviranno dei decreti attuativi per rendere l'assegno unico una realtà. Tra l'altro bisogna fare in fretta perché la misura entra in vigore il primo luglio e le nostre macchine ministeriali non brillano certo in velocità quando si tratta di trasformare un principio in un fatto.
"Quasi", perché non è ancora detto che l'ammontare dell'assegno unico per figlio sia un vantaggio per tutte le famiglie. Bisogna far di conto, probabilmente reperire nuove risorse per evitare una clamorosa beffa: che alcuni nuclei possano, numeri alla mano, "rimpiangere" il vecchio regime di assegni e detrazioni.
Ma "quasi" soprattutto per un altro motivo: pare, dal dibattito in corso, che in Italia l'assegno unico sia un punto di arrivo che possa saldare il debito con le famiglie. Negli altri Paesi Ue, l'assegno è invece soltanto la prima tessera di un puzzle più ampio: occupazione femminile, agevolazioni per le case alle giovani coppie, nidi, servizi, libertà di scelta educativa, tempo pieno scolastico non a macchia di leopardo eccetera eccetera eccetera.
E "quasi" anche per un altro, decisivo, motivo: vero che i soldi e i sostegni economici non sono irrilevanti per aiutare le giovanissime generazioni, ma è altrettanto vero che creare una società a misura di bambini e ragazzi è un'altra storia. Si tratta di costruire autentiche comunità di cura, di impregnare di educativo ogni centimetro del suolo che calpestano, di mettere su reti e alleanze in loro favore, di rivedere le città in modo radicale partendo dai loro occhi, dal loro sguardo, dalle loro altezze.
Giusto accogliere con soddisfazione l'assegno unico. Guai, davvero guai, a sentirsi "appagati" da questo primo, parziale risultato.