L'Ac in "uscita" con il Progetto Formativo aggiornato

Luca Bortoli

Chiesa in uscita, sguardo contemplativo sulla realtà, ecologia integrale e vita associativa: sono i quattro grandi temi che sono alla base della revisione del Progetto Formativo. Con l’obiettivo di consegnarlo all’interno del cammino assembleare affinché ogni socio, ma anche chi vuole sapere qualcosa di più dell’Azione cattolica, lo faccia “suo”. 

Appuntamento da non perdere il 5 dicembre alle ore 18, in diretta facebook e youtube sui social di Ac: Perché sia formato Cristo in voi sarà presentato ufficialmente e ogni socio avrà l’opportunità di ascoltare “in diretta” le novità del percorso di revisione.

 

L’attesa cresce nelle diocesi e nelle associazioni parrocchiali. Il 5 dicembre alle 18, in diretta facebook e youtube, l’Azione cattolica italiana presenterà Perché sia formato Cristo in voi, la revisione del Progetto formativo, strumento essenziale per la vita e la proposta associative.

Per comprendere la portata di questo passaggio, che arriva alla vigilia della Festa dell’adesione, basta dire che l’attuale versione del Progetto Formativo è datata 2004: sono trascorsi sedici lunghi anni in cui non solo la società italiana e quella occidentale si sono trasformate, ma la stessa Chiesa ha intrapreso percorsi nuovi e riforme importanti con i magisteri di Benedetto XVI e Francesco. Lungo questo 2020, contrassegnato dalla pandemia da Covid-19, abbiamo assistito all’accelerazione di molti fenomeni già in atto nella Chiesa e nell’Ac stessa; associazioni, gruppi e singoli hanno dato fondo a tutta la propria generosità e creatività per continuare a farsi prossimi a soci e compagni di viaggio anche nelle lunghe settimane di lockdown e di limitazione degli incontri. Adesso, a maggior ragione, è arrivato il momento di guardare avanti, di progettare la formazione in questo tempo in cui la convivenza con il virus è obbligata e anche al futuro che verrà e che ci troverà trasformati, ma non per questo poveri di entusiasmo e di voglia di camminare insieme.

Le ragioni della revisione

Come tutti i processi in Ac, anche la revisione del Progetto Formativo parte da lontano. Già nel gennaio del 2019 il Consiglio nazionale ha iniziato la riflessione da un confronto tra le quattro mete formative (interiorità, fraternità, responsabilità ed ecclesialità) e l’esortazione apostolica Gaudete et Exsultate di papa Francesco, sulla santità oggi. Da allora sono trascorsi due anni: nel primo la Presidenza nazionale ha analizzato il testo, recuperando l’origine di alcune scelte fatte nel 2004; nel secondo sono stati i consiglieri a soffermarsi su Perché sia formato Cristo in voi, rileggendolo alla luce della Evangelii Gaudium, dei due discorsi che il Papa ha tenuto all’Azione cattolica nel 2017 in occasione del 150° anniversario e tenendo conto della necessità di un linguaggio più al passo coi tempi.  

Alla base della decisione di rivedere e aggiornare il Progetto Formativo, c’è un’esigenza emersa dallo stesso contatto con le associazioni locali, negli incontri regionali e diocesani, dove è spesso emersa la percezione che questo, negli anni, fosse divenuto sempre meno un riferimento abituale e diretto per educatori e responsabili, dove recuperare le fondamenta della progettazione formativa o delle scelte associative per vivere pienamente la missione dell’Ac. Da qui l’obiettivo ambizioso: consegnare il Progetto Formativo rivisto all’interno del cammino assembleare perché ogni socio (ma anche chi vuole sapere qualcosa di più dell’Azione cattolica) torni a riprendere in mano questo strumento fondativo. 

Che cosa ci attende

I soci, sempre più, saranno chiamati a essere discepoli-missionari. Nel primo grande tema introdotto dalla revisione, la Chiesa in uscita teorizzata da papa Francesco entra nel Progetto Formativo, reinterpretando tuttavia un’attenzione che l’associazione ha da sempre: l’annuncio nel qui e ora in cui il cristiano è chiamato a vivere e un’associazione missionaria che abita la Chiesa con stile sinodale.

Secondo grande tema è lo sguardo contemplativo sulla realtà, un atteggiamento necessario in un tempo di polarizzazioni ideologiche, di populismi che inducono a facili soluzioni per problemi complessi: c’è un bene comune per il quale impegnarsi e vogliamo essere attenti ai rapidi cambiamenti in atto, specie nel mondo della comunicazione e del linguaggio.

In terzo luogo, viene la grande categoria dell’ecologia integrale, coniata nella Laudato Sì, che non si ferma alla cura del creato – la casa comune – ma assume la misericordia come scelta per costruire coesione sociale, sapendo che la qualità di una società si misura da come essa si fa prossima ai più poveri ed ai più fragili. Infine, la vita associativa, con l’approfondimento delle grandi scelte dell’Ac: la scelta religiosa, la scelta democratica e infine quella educativa.