L'eremo e la città. Sulle tracce della Parola
Due libri appena pubblicati dall’Ave suggeriscono itinerari urbani ed eremitici per abitare meglio i luoghi in cui stiamo e il nostro cuore. Sulle tracce di una Parola sacra che non ci lascia mai soli
La città. E le sue periferie, urbane e interiori. L’eremo, lo sguardo al cielo che non abbandona la terra. La frammentarietà del tempo nel “rumore” metropolitano, e le fragilità esistenziali di chi cerca solitudine e pace al riparo di una preghiera.
C’è tutto questo in due libri recentemente pubblicati dall’Editrice Ave. Come un passaggio a ritmo lento nel veloce via vai delle nostre vite intessute di troppe cose da fare e purtroppo prese, oggi, da una paura causa Covid. Così, Adulti urbani di don Fabrizio De Toni, appena confermato assistente nazionale per il settore Adulti dell’Azione cattolica italiana e assistente del Mlac, e Il cammino dell’amore di fratel Gian Carlo Sibilia, fondatore dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas di Charles de Foucauld, si tendono la mano, anche se apparentemente distanti. Accompagnando il lettore a trovare il proprio eremo, il proprio luogo (Carlo Carretto avrebbe detto sicuramente, la propria “pustinia”) dove abitare e dove ci sia spazio per la Parola. Quella Parola sacra che riscalda, illumina, accompagna, provoca. Anche nei rumori impazziti della città, per trovare un nuovo deserto della città.
Ci si prova di nuovo, dopo il lungo lockdown. A camminare, lavorare, abitare le nostre città, tessere relazioni fraterne e solidali. Perché è dentro questo microcosmo, il luogo di origine, residenza e passaggio, che passa la vita.
La riflessione di ordine sapienziale sulla condizione della città contemporanea contenuta nel libro di don De Toni, si situa sullo sfondo del cammino recente dell’Azione cattolica italiana, che proprio sulla fraternità, e in linea con il pontificato di Francesco che il prossimo 3 ottobre ad Assisi firmerà la nuova enciclica dal titolo Fratelli tutti, ha puntato la sua attenzione. L’autore ha raccolto una serie di lectio rivolte agli Adulti di Ac, frutto di un discernimento che, a partire dal testo biblico, in dialogo con alcune analisi sociologiche e psicologiche, interroga al città per smascherarne modelli disfunzionali e, soprattutto, per cogliere le spinte dello Spirito.
La città amata, allora, sarà il sito per relazioni accoglienti, la piattaforma per abbandonare la pratica dell’estraneità, dell’inimicizia e della barbarie. Dove alimentare la cultura dell’incontro e dell’ospitalità.
Per passare, infine, dalla sterilità alla paternità e sentirsi adulti urbani, in dialogo con l’uomo e con Dio.
Dalla città all’eremo: una strada meno lunga del previsto. All’abbazia di Santa Croce in Sassovivo, un complesso benedettino che sorge a pochi chilometri dal centro Foligno, alle pendici del monte Serrone, regna da sempre la pace. «A causa di Gesù e del Vangelo», direbbero i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas di Charles de Foucauld, che qui vi dimorano e servono in povertà e sobrietà i numerosi ospiti che arrivano durante l’anno in cerca di silenzio e preghiera.
Sostare in questo luogo significa respirare la spiritualità francescana e insieme quella del beato – presto santo – Charles de Foucauld, ma anche incamminarsi lungo le tracce di Carlo Carretto, testimone della profezia evangelica che ha saputo far dialogare, nel convento di San Girolamo a Spello, la Parola sacra con le domande più esigenti degli uomini.
Il cammino dell’amore, scritto da fratel Gian Carlo Sibilia – che il prossimo 25 ottobre festeggia i 50 anni di sacerdozio e nonostante i suoi quasi 86 anni, continua a fare apostolato attraverso il telefono e internet – è davvero il racconto di un cammino interiore.
Che stringe la mano. Che provoca la coscienza. Che sa parlare al cuore dell’uomo con tenerezza e sorriso.
Un pezzo di cielo (l’eremo), e un pezzo di terra (la città). Per vivere ancora la bellezza dei luoghi in cui stiamo, e abbracciare l’altro, chiunque esso sia.
E riassaporare così quel gusto del Vangelo che non ha paura della vita.