Quale futuro?
Quale futuro? Si apre così il numero 4/203 di Segno nel mondo, disponibile on line e a breve in formato cartaceo nelle case degli abbonati. Uno sguardo su clima, ambiente, sostenibilità, città, economie e chiese. Perché il futuro, quello sostenibile e che guarda al bene comune, dovrebbe interessarci già oggi. Adesso.
Occorre abbandonare – spiegano i numerosi esperti intervistati dal giornale, Enrico Giovannini, Sandro Calvani, Elena Granata, Simone Morandini – l’atteggiamento di rassegnata attesa degli eventi. L’inedito che abbiamo di fronte a noi ci chiede di essere esplorato, con i giusti strumenti e in tutti i campi. A partire dalla politica, che molto può, per arrivare all’economia, dove l’Agenda globale 2030 ci dice che il significato nuovo e dirompente di “sostenibile” è quello di garantire alle prossime generazioni le stesse opportunità e risorse per il benessere di tutti.
Senza dimenticare la Chiesa, che mentre si ripensa, si percepisce a servizio dell’uomo e del pianeta. E non abbandonando l’idea di una pace giusta e duratura, come scrive nell’editoriale il direttore Luca Bortoli, riferendosi alla guerra in corso Israele-Hamas.
Intanto la Chiesa…
Uno sguardo sull’attualità della Chiesa ce la offre il Sinodo che ha visto terminare una tappa (concluderà definitivamente nell'ottobre del 2024) e i dieci anni della esortazione apostolica Evangelii gaudium che continua a ispirare le scelte e il cammino dell’Ac (articolo di Paolo Seghedoni, vicepresidente nazionale per il settore Adulti di Ac). Come l’esortazione ci aveva indicato dieci anni fa, così oggi il Sinodo dei Vescovi ha contestualizzato i seguenti temi: autorità e corresponsabilità, clericalismo e abusi, ruolo delle donne, missionarietà e partecipazione, riforma della curia. Nel prossimo anno si trarranno le conclusioni.
E sempre l’Ac…
Intanto l’Azione cattolica è ben viva con i suoi appuntamenti. L’Incontro nazionale di fine estate delle presidenze diocesane a Castel Gandolfo è stato un evento che ha coinvolto tutta l’Ac. Sinodalità, cura e generatività sono state le parole chiavi. In attesa della prossima assemblea nazionale, la XVIII, che si svolgerà̀ ad aprile 2024.
Nel frattempo Orizzonte comune. Tracciare rotte coraggiose è il tema del “cantiere di bene comune” aperto dal settore Giovani e il Msac, e per la prima volta insieme alla Fuci, nell’incontro di novembre. Adolescenti, giovani, studenti con gli amministratori locali, si impegnano per la comunità civile con uno sguardo all’Europa.
Sulle tracce del beato Frassati
Con lo sguardo rivolto al Giubileo dei Giovani del 2025, che coinciderà̀ proprio con il centenario della morte di Pier Giorgio Frassati, il beato “amico della montagna” ci conduce in un viaggio che ammira le bellezze del Creato. Conoscerlo attraverso le altezze di una montagna, significa in un certo senso pregare insieme a lui.
Un ricordo, infine, di un vescovo dal “volto bello”. Monsignor Luigi Bettazzi, morto lo scorso luglio all’età̀ di 99 anni, amico da sempre dell’Ac e di Segno del mondo, divenne figura simbolo nel dialogo con i non credenti e nelle iniziative pacifiste. Prete forse scomodo, ma pastore amato dalla gente. Il suo sorriso ci mancherà̀.
La cura del noi
Una lettura interessante è senza dubbio il nuovo libro di Giuseppe Notarstefano, Verso noi. Prendersi cura della vita di tutti, edito dall’Ave, che ha a cuore la cura del noi. Un’ottima lettura per immaginare le città dei sogni possibili e della solidarietà accettata, dimora dei progetti condivisi e della convivialità delle differenze. Mentre Fare festa con cura, sempre nell’ottica dell’accompagnare, è la parola da cui prende spunto don Francesco Marrapodi, assistente centrale dell’Acr, per la rubrica Perché credere. È la gioia del vangelo a dare senso a ogni passo intrapreso dalla comunità, che permette di appassionarsi alla vita della gente e la prende in carico per sostenerla lungo il corso della storia.
Che sia pace
La foto della quarta di copertina ritrae la notte di Natale con la stella della pace. In attesa del figlio dell’Uomo, mentre il mondo è in guerra.