L'Azione cattolica e l'apostolato della speranza

Red

C’è molto la parola “speranza” nei saluti “istituzionali” che hanno aperto i lavori della XVII Assemblea nazionale dell’Azione cattolica italiana oggi, domenica 25 aprile, e che proseguiranno in modalità on line fino a domenica 2 maggio. Una fede nella speranza che illumina i cuori, un vero e proprio apostolato della speranza che risuona tra le reti virtuali – ma che poi tanti virtuali non sono – dell’incontro in modalità on line. Reti virtuali che peròraccontano e condividono la vita di ogni singolo aderente.

E anche solidarietà. Perché insieme a speranza, condivisione, fraternità, costruisce il bene comune.

«Costantemente protesa all’affermazione di principi di solidarietà». È così che il Presidente della RepubblicaSergio Mattarella, si rivolge all’Azione cattolica italiana, nel telegramma di saluti indirizzato in occasione della XVII Assemblea nazionale, «quale significativo momento di incontro dei componenti della vostra realtà associativa che, accanto alla propria finalità religiosa, è costantemente protesa alla affermazione di principi di solidarietà e di dignità della persona». «Sollecitare nella comunità – continua Mattarella – la crescita di questi valori costituisce un fattore decisivo per una società che si fondi sulla convivenza e sulla democrazia, sulla promozione di autentico progresso. Sono certo, dunque, che la vostra assemblea, particolarmente nelle attuali condizioni, si rivelerà un prezioso momento di riflessione su questioni di particolare importanza e attualità».

Attesissime, come sempre, le parole di Papa Francesco, che riceverà in Udienza venerdì 30 aprile il Consiglio nazionale.

«In occasione della diciassettesima Assemblea nazionale dell’Azione cattolica italiana, il Santo Padre Francesco – così recita il telegramma inviato dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, a nome del Papa – è lieto di inviare il suo cordiale saluto ai delegati e assistenti regionali e diocesani che vi prenderanno parte da remoto. Egli auspica che ciascuno possa realizzare i propositi e le prospettive pastorali che scaturiranno dall’incontro, testimoniando con un impegno sempre più generoso l’amore di Cristo che riempie di significato l’esperienza umana».

Alle parole di Papa Francesco ha fatto seguito il saluto del card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei: «Mai come in questo periodo, così difficile e così incerto, è assolutamente necessario annunciare al mondo la bellezza del Vangelo ed è assolutamente doveroso testimoniare, con la propria vita, la presenza cristiana nella società. E voi oggi con questa Assemblea nazionale fate proprio questo: annunciate a tutta l’Italia la vostra presenza, la vostra testimonianza di fede di laici adulti e maturi. Io non posso fare altro che ringraziarvi a nome della Chiesa italiana. Perché dimostrate ancora una volta che la sorgente dell’Azione Cattolica continua a sgorgare incessantemente nonostante le difficoltà del momento».

Il presidente della Cei traccia anche un percorso programmatico per l’Ac: «La vostra storica presenza nell’Italia oggi si ammanta di significati sempre nuovi e che spero saranno sempre più fecondi anche nel prossimo futuro. Un futuro che si annuncia ricco di aspettative e di strade nuove da percorrere. Ne indico solo due: il prossimo incontro sul Mediterraneo che si svolgerà nella primavera del 2022 e l’inizio di un cammino sinodale che rappresenta un’autentica novità per la nostra Chiesa e il nostro Paese».

Al saluto carico di buone prospettive del presidente della Cei, fa eco quello del card. Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, che suggerisce quattro “waypoints” (punti di passaggio) per il cammino nei prossimi mesi.

«Anzitutto l’“Anno Famiglia Amoris Laetitia”. Sapete che il Santo Padre, a cinque anni dalla pubblicazione dell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia, ha voluto dedicare un anno intero all’approfondimento dei ricchissimi contenuti di questo documento, non tanto a livello accademico, ma principalmente a livello pastorale. Invito perciò anche voi ad abbracciare con entusiasmo questo Anno della Famiglia voluto dal Santo Padre, mettendo al servizio di tutte le famiglie presenti in Italia la vostra grande esperienza pastorale e la vostra capillare presenza sul territorio. Sapete che questo Anno speciale si concluderà con l’Incontro Mondiale delle Famiglie, che si terrà a Roma nel giugno del 2022. Anche questo sarà un grande evento ecclesiale che coinvolgerà da vicino tutti voi di Azione Cattolica».

«Secondo “waipont” è l’Anno dedicato a S. Giuseppe. Per i 150 anni del Decreto di Papa Pio IX che dichiarò San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica, il Papa ha indetto un Anno speciale di San Giuseppe che durerà fino all’8 dicembre 2021. Anche questa iniziativa può essere di grande stimolo per l’Azione Cattolica per promuovere una riflessione approfondita sul ruolo paterno e per proporre percorsi di formazione rivolti specificamente agli uomini». 

«Il terzo “waipont” lo chiamerei “apostolato della speranza”. Nel difficile momento di crisi sanitaria, economica e sociale che l’Italia, come ogni altra nazione del mondo, sta vivendo a causa della pandemia, è importante che tutti i gruppi dell’Azione cattolica rappresentino per l’intera società un segno di speranza. Così, contro la tentazione dello scoraggiamento, dell’isolamento o, peggio ancora, della conflittualità esasperata che può diffondersi nella società, voi siete chiamati ad essere testimoni di speranza. La vostra fede in Dio e la vostra esperienza comunitaria devono mostrare nei fatti che è possibile, ed è più utile, rialzarsi insieme, ricostruire insieme, farsi coraggio insieme, riprogrammare il futuro insieme». 

«Per ultimo, vorrei suggerirvi un’attenzione particolare ai giovani. Avete notato come quest’anno il Santo Padre abbia chiamato i giovani, e persino i bambini, ad animare la Via Crucis del Venerdì Santo. Proprio nei momenti di crisi, Papa Francesco crede che i “sogni” e gli ideali dei più giovani possano aiutare a guardare avanti con fiducia. Anche voi fate lo stesso. Non smettete mai di credere nelle potenzialità dei giovani. Non abbiate paura di investire tempo ed energie nella formazione spirituale ed umana dei giovani, perché sono loro che porteranno avanti il “testimone” della fede nelle prossime generazioni».

Saluti che arrivano anche da “fuori” e che immergono la realtà associativa nelle cose del mondo. È infatti Rafael Angel Corso, coordinatore del Segretariato Fiac e presidente dell’Azione cattolica argentina, che pone l’accento sui tempi che stiamo vivendo. «Abbiamo bisogno di rigenerarci – spiega – di una conversione personale e pastorale, che faccia sì che la gioia del Vangelo arrivi veramente al nostro mondo quotidiano e che i valori del Vangelo rendano nuove tutte le cose. Questo tempo ci sfida in questo senso. Ci ha colpito con il dolore di una pandemia, mettendo a nudo la debolezza della nostra condizione umana. Per questo abbiamo bisogno più che mai gli uni degli altri, ne usciremo migliori solo insieme». 

«Come Fiac – conclude – vi chiedo di metterci alla prova nelle iniziative cui ci invita Papa Francesco: The economy of Francesco, il Patto globale sull’educazione, la fraternità umana, l’amicizia sociale, il cammino sinodale. Abbiamo bisogno di essere testimoni, come Chiesa, di una realtà insieme, migliore, che superi le differenze, solidale, giusta, che permetta un rinnovamento nei modelli di sviluppo, rendendolo più umano e integrale. Il che non solo è possibile, ma anche necessario».