La vita comune, oltre disincanto e disperazione
«Ah Maestro, Maestro, non posso pensarci senza piangere. Capisci? Mi veniva detta la parola, quella che ogni essere umano attende da prima della nascita, la parola che lo giustifica d’esser nato […]. E sii tu benedetto, Maestro, per aver parlato. Da allora io sono un uomo nuovo. Capiscimi bene: non dico di essere migliore. No, dico: nuovo.