Elezioni europee: cinque buone ragioni (almeno) per votare
Ci sono almeno cinque buone ragioni (ma, volendo, il loro numero potrebbe lievitare!) per recarsi ai seggi domenica 26 maggio per il rinnovo dell’Europarlamento.
Ci sono almeno cinque buone ragioni (ma, volendo, il loro numero potrebbe lievitare!) per recarsi ai seggi domenica 26 maggio per il rinnovo dell’Europarlamento.
La nazionale italiana di calcio femminile dopo 20 anni si è qualificata ai Mondiali che saranno giocati in Francia dal 7 giugno al 7 luglio. Il Commissario tecnico della Nazionale di calcio femminile, Milena Bertolini, riferendosi alle donne spiega a Segno che «il sogno di fare questo sport lo devono portare avanti liberandosi dai pregiudizi e dagli stereotipi.
Il bene comune: il lessico dimenticato della politica di oggi e della buona battaglia. Nella nostra società liquida ce ne siamo forse dimenticati, forse distratti da una non realtà virtuale in cui viviamo e una fragilità esistenziale che accomuna, oggi, le società e i popoli.
La guglia di Notre Dame che prende fuoco in questi giorni di attesa di Pesakh, e le preghiere intonate a Maria lungo le strade di Parigi dalla gente arrivata in massa, sono l’ultimo avamposto della buona battaglia per un’Europa condivisa da tutti.
Si chiama Christus vivit, si compone di nove capitoli e 299 paragrafi. È l’esortazione apostolica di papa Francesco presentata alla stampa il 2 aprile e destinata a tutti i giovani e al popolo di Dio che però ha un lungo cammino alle spalle. Inizia il 13 gennaio 2017, quando viene pubblicato il Documento preparatorio del Sinodo.
Un gigante della spiritualità contemporanea.
È il primo Bilancio di Sostenibilità dell’Azione cattolica italiana e sarà presentato venerdì 15 marzo alle 17.30 nell’aula Barelli della Domus Mariae a Roma. Saranno presenti il presidente nazionale, Matteo Truffelli, Mauro Salvatore, economo della Cei, Maria Bachelet dell’Università di Roma Tor Vergata e i consulenti nella stesura del bilancio.
Notizie importanti giungono dall’Europa, a pochi mesi dal voto. Le 167 pagine diffuse oggi a Bruxelles dall’Ufficio studi dell’Eurocamera e l’Ufficio stampa sui risutati delle proiezioni che sono state effettuate rielaborando quelle di autorevoli istituti demoscopici nei 27 Paesi dell’Unione, descrivono un quadro politico dove in Europa la maggioranza è ancora europeista.
Allarme razzismo. In Italia, in Europa, nel resto del mondo. I dati parlano chiaro: dal 2016 a oggi le denunce per violenza a sfondo razzista sono triplicate. Per l’associazione Lunaria, nel nostro paese abbiamo avuto 126 denunce nel 2018, mentre erano 27 nel 2016 e 46 nel 2017. I casi senza denuncia, invece, sempre a sfondo discriminatorio, sono 628.
La domanda che oggi i suoi cittadini e non solo le classi dirigenti si devono porre è questa: «Europa cosa diventerai? ». L’Europa «non esiste come stato di natura, ma deve esistere come frutto della nostra volontà. Né utopia né ideale romantico, ma convinzione realistica che deve farci pensare, per esempio, a una politica industriale europea, una difesa europea.
«La fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare.
I più grandi musicisti dicono che la musica non cambia il mondo. Eppure, a sentirle queste benedette canzoni, un po’ riescono a cambiarlo, se non il mondo, almeno l’animo dell’uomo. Piccoli assaggi di buoni sentimenti, per persone che veicolano pace.